A quanto pare la crisi che l’Italia sta attraversando non ha cambiato le abitudini di certi furbetti, anzi semmai la minore disponibilità economica dei singoli ha fatto sì che certe pratiche siano sempre più utilizzate dai poco virtuosi. Uno dei problemi maggiormente sentiti dai motociclisti è il rincaro delle polizze assicurative, il più delle volte immotivati e ingiusti, ma è anche vero che spesso sono in parte conseguenza delle truffe compiute ai danni delle compagnie.
Una ricerca dai risultati preoccupanti
A dare una prova tangibile di quanto siano comuni i tentativi di frode alle assicurazioni è Facile.it (www.facile.it), il principale comparatore online di polizze RC, che ha analizzato le richieste di copertura RC auto e moto giunte al sito negli ultimi dodici mesi, scoprendo che il 3% di queste nascondeva un tentativo di truffare la compagnia. Certo la percentuale non è altissima, ma comunque significativa. I tentativi di truffa dunque non sono solo legati agli incidenti “inventati” o a quelli reali che vengono magicamente trasformati in sinistri più gravi, spesso purtroppo con la complicità di (pochi) meccanici o carrozzieri, ma si ritrovano anche al momento di stipulare la polizza RC auto o moto. Se “solo” ogni cento incidenti segnalati alle autorità in media due sono falsi, la situazione si complica ulteriormente considerando tutte le manomissioni alla documentazione che giungono alle compagnie assicurative.
Fantasia italica
Come sempre in Italia c’è il solito furbetto del quartierino che crede di essere più scaltro degli altri e come al solito per colpa di pochi ci vanno di mezzo tutti. Per fortuna però, il furbetto spesso si muove incautamente e le sue bravate non passano inosservate. Il principale documento che si prova a modificare quando si richiede una copertura assicurativa è il certificato di residenza, nel 40% dei casi: qualcuno è arrivato a inventarsi persino lo stemma del Comune, oltre che i dati e le cariche dei responsabili amministrativi. Seguono, con il 38%, i falsi attestati di rischio con indicazioni scorrette in merito al numero dei sinistri causati negli ultimi cinque anni assicurativi.
Identità inventate
Nel 17% dei tentativi di frode a essere modificata è la carta d’identità: nelle fotocopie inviate i truffatori manomettono la città di residenza, che magicamente si sposta in città più “virtuosa” (spesso del Nord Italia). Nel restante 5% troviamo documenti di varia natura, tra cui i libretti di circolazione, di cui si vanno a modificare sia i dati del veicolo, sia quelli del proprietario.
Qualcosa di muove
Benché tentativi di questo tipo provengano da tutte le regioni d’Italia, le aree in cui si concentra il maggior numero di frodi sono le stesse in cui i premi assicurativi sono più elevati. Questo è, purtroppo, un circolo vizioso; un alto numero di frodi porta le compagnie ad avere tariffe più alte e così i soliti furbi si sentono in dovere di cercare di ovviare a questi costi. L’ente preposto ai controlli nel settore delle assicurazioni è l’l’Isvap, che per fortuna sta intervenendo per sottolineare la gravità di questo fenomeno, che nel 2009 ha avuto un’incidenza di 83.000 casi e che si ripercuote su chi paga onestamente la propria assicurazione.
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